3 maggio lunedì 18.00|19.00
Paolo SORZIO
Università degli Studi di Trieste
Il contributo si svolge a partire da un progetto condotto in una scuola secondaria di secondo grado in un’area ad alto tasso di rischio educativo nel Nord-Est. L’idea è stata quella di chiedere a 22 studentesse di elaborare e scrivere collaborativamente le loro riflessioni riguardo alcuni spunti offerti dal Manifesto della comunicazione non ostile. L’analisi sul materiale osservativo (condotto prima del lockdown 2020) mostra la rilevanza e l’articolazione dei “mondi immaginativi” nella vita sociale delle studentesse (come risorsa culturale per contrastare la dispersione) [i “mondi immaginativi” derivano da Bruner 1996 e dall’antropologia culturale Holland et al. 1998]. Tuttavia, le pratiche di scrittura scolastica dovrebbero diventare più sensibili dal punto di vista socio-culturale alle aspettative e modalità delle adolescenti. Entrambi i temi dei “mondi immaginativi” e della scrittura possono essere oggetto di discussione, per il cambiamento e il contrasto al rischio educativo
Parole chiave: Mondi immaginativi, scrittura, rischio educativo, comunicazione non ostile.