22 Aprile lunedì 11.00|12.00
Domenico ELIA
Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara
L’intervento si pone l’obiettivo di indagare le figure dei maestri e delle maestre di ginnastica nell’Italia liberale, ponendo attenzione ai loro percorsi abilitanti, al difficile stato socioeconomico nel quale si dibattevano, alle loro aspirazioni spesso frustate (Elia 2018). Le condizioni normative e materiali all’interno delle quali, nel corso dell’Ottocento, si svolse il processo di trasposizione didattica della ginnastica (Chevallard 1985) devono essere analizzate tenendo conto dello statuto epistemologico debole della ginnastica scolastica (Zedda 2016), costantemente impegnata in una ricerca volta al raggiungimento «di un’identità e di un riconoscimento delle sue potenzialità educative» (Morandi 2016, p. 71). I dati relativi ai maestri delle Scuole Normali e secondarie italiane in servizio a metà degli anni Ottanta dell’Ottocento, ricostruiti attraverso lo studio di documentazione inedita conservata presso l’Archivio Centrale di Stato, hanno permesso di lumeggiare la «fragilità del profilo scientifico-culturale» (Landoni 2013, p. 222) dell’insegnante di ginnastica. Il fallimento dei percorsi formativi preposti alla licenza dei maestri di questa disciplina può essere così rintracciato nell’incapacità palese di tradurre in «sapere insegnato» e perciò appreso, il «sapere esperto». Lo scopo di questo contributo diviene perciò quello di apportare nuovi spunti euristici al processo di costruzione di un patrimonio comune immateriale, costituito da pratiche e rappresentazioni responsabili dei processi di formazione dell’identità del docente di ginnastica (Loudcher et al. 2018), riconducibili a un’area comune europea mediterranea, all’interno della quale si riscontrano una serie di problematiche comuni di natura didattico-formativa. Esse possono essere descritti in questi termini: basso livello culturale raggiunto dai maestri al termine del loro percorso formativo; stato economico precario suscettibile di continue variazioni a causa di norme giuridiche sfavorevoli a tale categoria; presenza di un numero considerevole di soggetti maschili provenienti dalle file delle forze armate e, infine, come risultato degli elementi indicati in precedenza, la triste ghettizzazione subita dalla disciplina ginnastica, considerata come corpo estraneo rispetto alle altre materie curriculari (Elia 2018). L’indagine storica verso questa direzione sarà in grado di porre attenzione alle dinamiche insite nel processo di professionalizzazione dell’insegnamento della disciplina motoria nell’ordinamento scolastico italiano nel diciannovesimo secolo (Julia 1995).
Parole chiave: Ginnastica, Italia, Ottocento, Palestre, Maestri