L’esperienza scolastica e universitaria di una ragazza sorda
Ente Nazionale Sordi, Palermo
L’esperienza scolastica e universitaria di una ragazza sorda
Durante il mio intervento racconterò la mia esperienza di studentessa sorda (cresciuta in una famiglia di sole persone udenti) che, malgrado le grandi difficoltà, è riuscita a diplomarsi, utilizzando soltanto il metodo “oralista”. Parlerò di come oggi sono fortunatamente cambiati gli approcci all’insegnamento per i disabili sensoriali e mi soffermerò su alcuni episodi che riguardano gli insegnanti di sostegno che ho avuto negli anni di scuola, che nella maggior parte dei casi, si sono dimostrati impreparati ed inefficaci. Successivamente riporterò la mia esperienza di studentessa universitaria presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ho avuto la fortuna di conoscere e di usufruire del servizio di Assistenza alla Comunicazione, che mi ha fatto apprendere un mondo fino ad allora a me ignoto e che mi ha aperto nuove strade e nuove possibilità di apprendimento, grazie alle quali sono riuscita a laurearmi con il massimo dei voti.
Ho dedicato i miei studi alla ricerca di nuovi canali comunicativi e di comprensione rivolti ai bambini sordi (ma anche udenti), utilizzando per alcune favole e filastrocche tante immagini, parole in italiano e segni della LIS. Grazie a questa esperienza ho avuto anche la possibilità di lavorare per qualche anno nelle scuole dell’infanzia come educatrice sorda, aiutando i bambini ad accettare e riconoscere la propria identità di disabili sensoriali e, soprattutto, fornendogli nuovi strumenti di comprensione, elaborazione e comunicazione. La mia presenza in classe ha anche consentito una maggiore integrazione tra bambini sordi e bambini udenti ed ha contribuito all’abbattimento delle barriere alla comunicazione anche con le maestre.
Parole chiave: metodo “oralista”, insegnanti di sostegno, università, assistenza alla comunicazione
Introduce
Elena MIGNOSI
Università degli Studi di Palermo