La formazione musicale in Sicilia nei documenti d’archivio (secoli XVI-XIX)
Conservatorio Vincenzo Bellini, Catania
Solo con la nascita dei primi conservatori di musica durante il Seicento nelle principali città italiane si cominciò a rendere pubblico ed organizzato l’insegnamento musicale che fino ad allora avveniva soprattutto privatamente o presso le cappelle musicali che operavano nelle maggiori chiese del territorio italiano.
Nei documenti degli archivi siciliani, già dal sec. XVI è possibile reperire numerose notizie su musicisti, provenienti spesso anche dal nord Italia, chiamati a prestare servizio nelle istituzioni musicali ecclesiastiche ed in alcune cappelle musicali “comunali” esistente nelle principali città dell’isola.
Tali professionisti della musica erano spesso tenuti ad effettuare attività di insegnamento ai fanciulli che mostrassero attitudini musicali e potessero così prestare servizio nelle stesse istituzionali musicali determinando, spesso, la nascita di vere e proprie carriere artistiche; allo stesso tempo era possibile che impartissero lezioni di musica ai pupilli delle principali famiglie aristocratiche, soprattutto nelle città di Messina e Palermo dove si concentrava gran parte della nobiltà e ricca borghesia.
A partire dal secolo XVIII vennero aperti nell’isola i primi corsi di istruzione musicale presso alcuni orfanotrofi ed ospizi pubblici (tra cui quello del Buon Pastore a Palermo che divenne poi il conservatorio di musica), pratica che si affermò definitivamente nel XIX secolo con l’istituzione di numerosi centri educativi pubblici che prevedevano l’insegnamento della musica.
Parole chiave: musica, insegnamento, istituzioni ecclesiatiche, case private