Scuole alternative, alternative nella scuola
Università Lumière Lyon II
Movimento di Cooperazione Educativa
giornalista e scrittore
Antonio Vigilante
Liceo Piccolomini di Siena
Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE)
L’interesse per le scuole alternative, l’educazione parentale e i consumi culturali che orbitano intorno alla critica alla scuola è in pieno ciclo ascendente. Alcuni motivi e dinamiche ricordano il movimento pedagogico del primo Novecento e i luoghi comuni sull’innovazione educativa che abitano da allora il sapere professionale degli insegnanti e il dibattito più largo sull’istruzione. Altri indicatori fanno pensare a una crisi più profonda dell’istituzione e al rischio che la scuola pubblica, che in passato ha metabolizzato con risultati diversi questi fermenti, venga indebolita o svuotata dalla ricerca di vie di fuga individuali o comunitarie. Anche a partire da un numero recente di “Scholè. Rivista di educazione e studi culturali”, ne parleremo con Enrico Bottero, che ha appena pubblicato con Armando Pedagogia cooperativa. Le pratiche Freinet per la scuola di oggi; Giuseppina Rita Mangione, che come ricercatrice coordina per l’INDIRE il gruppo di lavoro Piccole scuole; Philippe Meirieu, che è intervenuto in diverse occasioni sul tema: da ultimo con Una scuola per l’emancipazione. Libera dalle nostalgie dei vecchi metodi e da suggestioni alla moda; Christian Raimo, che nelle scorse settimane ha rilanciato con diversi interventi il dibattito su scuola pubblica e pedagogie alternative; Antonio Vigilante, che fa parte della Comunità di ricerca “Educazione aperta” e per “Scholè” si è occupato dell’homeschooling in Italia.
Parole chiave: Fuga dalla scuola, cultura professionale e formazione degli insegnanti, educazione nuova.