La mostra virtuale, realizzata in collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta, il Museo Vallivo Valfurva e il Sistema museale della Valtellina, intende presentare alcune figure di maestri di montagna e dei musei etnografici da essi realizzati, spesso con fini didattici.  Il progetto si inserisce nella cornice del Progetto di Ricerca di Ateneo (PRA) 2020 “L’alleanza scuola famiglia come strumento educativo. Esperienze, strategie e modelli pedagogici nella scuola primaria e dell’infanzia” diretto dal prof. Maurizio Piseri e coordinato dalla prof.ssa Teresa Grange dell’Università della Valle d’Aosta. L’équipe di lavoro è formata da: Valentina Porcellana, ricercatrice M-DEA/01 e docente di Antropologia alpina presso l’Università della Valle d’Aosta; Maria Valentina Casa, antropologa e direttrice del Museo Vallivo Valfurva; staff tecnico e informativo del Sistema museale della Valtellina; staff scientifico del gruppo di ricerca-azione Montagne in Movimento: Erika Podda, tirocinante UNIVDA.

L’immagine della professione docente è presentata attraverso una selezione di fotografie dei fondi Indire che ‘per immagini’, raccontano alcune delle svolte avvenute nel lungo cammino verso una regolamentazione strutturata della formazione degli insegnanti in Italia, dalle prime leggi di fine Ottocento fino alla contemporaneità. Un’indagine sul mondo della scuola analizzato attraverso lo ‘sguardo fotografico’ in cui ‘rintracciare’ la figura del docente – talvolta posta in secondo piano o quale soggetto apparentemente secondario sullo sfondo della ripresa –  la cui presenza è determinante e contestualizzabile nel racconto ricercato dall’obbiettivo, il quale testimonia la storia dei percorsi di trasformazione delle metodologie didattiche, dei processi formativi, del mutare dei codici di auto-rappresentazione della Scuola, e della definizione del ruolo docente nella società scolastica e comunitaria.

La ricerca fotografica della Mostra dell’INDIRE è curata da Irene Zoppi; testi a cura di P. Giorgi, R. Calgaro e I. Zoppi.

L’istruzione e l’educazione, oltre che la divulgazione dell’eredità culturale, sono tra gli intenti della rassegna e tali obiettivi coincidono con le finalità che la Biblioteca si prefigge sin dalla sua fondazione.
Come il libro è il nesso tra docente e discente, la Biblioteca – con il suo patrimonio – rappresenta la relazione tra il passato e le nuove generazioni di individui in rapida evoluzione culturale. I testi oggetto della presente rassegna sono sia di amena lettura, sia di approfondimento socio-culturale, testi per l’insegnamento ad uso dei docenti universitari così come dei professori della scuola secondaria, delle Maestre e dei Maestri delle scuole elementari e materne: tutti testimoni delle nostre radici, delle tradizioni storico-culturali, dell’evoluzione dello scibile umano e dell’individuo.

La mostra della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace” di Palermo è a cura di Rosalia Anna Macaluso e Sonia Soresi

La mostra organizzata dall’Archivio di Stato di Salerno, in occasione della seconda edizione della Rassegna “Pedagogie dell’essenziale”, propone una rassegna di testimonianze relative al reclutamento ed alla formazione degli insegnanti, nell’arco di tempo che va dal 1860 al secondo Dopoguerra.

La mostra è a cura di Salvatore Amato e Tiziana De Donato

Leggi l’articolo di Paolo Romano dedicato alla mostra 

a mostra virtuale organizzata dall’Archivio di Stato di Ragusa presenta una rassegna di testimonianze storico-archivistiche relative alla formazione e al reclutamento dei docenti nell’Italia unita, in un percorso che va dal 1860 al secondo Dopoguerra. Particolare rilievo verrà dato ai concorsi per insegnanti, agli esami e alle procedure di selezione, agli eventi di formazione, in tre momenti fondamentali della storia del paese: l’Unità d’Italia, il Ventennio e il Dopoguerra. La rassegna permetterà di presentare inedite testimonianze, degne di interesse scientifico per ricerche di storia, sociologia e pedagogia, ma in generale di apprezzare le possibilità offerte dal patrimonio archivistico dell’Istituto.

La mostra è curata da Vincenzo Cassì

 

La mostra virtuale dedicata a Mario Testorelli, fondatore del Museo Vallivo Valfurva, si situa all’ interno della più ampia mostra “Storia di maestri e musei di montagna” realizzata nell’ambito della rassegna “Pedagogie dell’Essenziale 2021” e nasce dalla collaborazione tra il Museo Vallivo Valfurva, il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Val d’Aosta (Prof. Valentina Porcellana, Docente di Antropologia Alpina e Antropologia del Welfare) e il gruppo di ricerca informale Montagne in Movimento (MIM), che si occupa di antropologia pubblica in comunità di montagna. La mostra si inserisce inoltre nella cornice del Progetto di Ricerca di Ateneo (PRA) 2020 dell’Università della Val d’Aosta “L’alleanza scuola famiglia come strumento educativo. Esperienze, strategie e modelli pedagogici nella scuola primaria e dell’infanzia” diretto dal Prof. Maurizio Piseri e coordinato dalla Prof. Teresa Grange.

Virtual tour nell’area mostre dell’Archivio di Stato di Agrigento con esposizione di documenti relativi alle trasformazioni urbanistiche della città a seguito della costruzione della linea ferroviaria e della Stazione centrale di Agrigento.

A cura di Rossana Florio

Un iter attraverso i documenti d’archivio che racconta le prime fasi in cui la città dello Stretto si ritrova a fare i conti con l’unificazione e nazionalizzazione del sistema scolastico per avviare la realizzazione di una cultura nazionale tentando di superare l’analfabetismo in cui versava soprattutto il Meridione che già scontava la grave crisi economica.  Ma Messina si ritrova a dover ripartire nuovamente all’indomani del terremoto del 1908 che sconvolse la quotidianità dell’intera popolazione. Attraverso la ricostruzione fisica delle scuole, punto di riferimento e di rinascita culturale e sociale, anche la ricostruzione didattica, che vede l’insegnamento come simbolo di ripartenza e di voglia di ritorno alla normalità. 

La mostra dell’Archivio di Stato di Messina è a cura di Angela Puleio e con la collaborazione di Luciano Buono. Progetto grafico e realizzazione digitale: Funzionario per la promozione e comunicazione Serena Passalacqua

Nel 1921 il direttore dell’ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, Giuseppe Guicciardi, promuove l’apertura del reparto per fanciulli deficienti e anormali. Per la mentalità dell’epoca, dedicare un reparto speciale e delle attenzioni a questi bambini era già molto all’avanguardia, anche se noi oggi non potremmo più accettare una scuola basata sulla segregazione. Sono passati meno di cento anni, ma nel frattempo molto è cambiato: gli ospedali psichiatrici non esistono più (sono stati chiusi nel 1978), si utilizzano nuove metodologie didattiche e soprattutto è stata superata la logica dell’esclusione, a favore dell’inclusione, anche a scuola. Questa mostra vuole riflettere sul percorso che ha portato all’odierna inclusione, illustrando in maniera critica luci e ombre di uno dei primi esperimenti di istituti dedicati all’assistenza dei minori in Italia. Vogliamo raccontare la storia di un esperimento che ha perseguito un fine educativo e riabilitativo (pur sempre finalizzato al contenimento sociale) che ha consentito, sebbene in un contesto di separazione oggi intollerabile, a bambini con abilità differenti o con anomalie familiari di riscattarsi attraverso l’istruzione e l’educazione.

La mostra della Biblioteca scientifica Carlo Livi è a cura di Chiara Bombardieri

Mostra virtuale di documenti relativi alle attività messe in campo dalla sezione di Trapani del Centro Italiano Femminile(CIF) nei confronti dei bambini degli strati sociali più disagiati, con il ripristino di strutture da dedicare all’infanzia. Tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 vennero create e portate avanti con impegno colonie estive, scuole materne, scuole popolari per adulti. Migliaia di bambini sono stati assistiti con grande beneficio della loro formazione religiosa, civile, morale e sociale.

 La mostra dell’Archivio Storico della Diocesi di Trapani è a cura di Stefania La Via

La mostra digitale e il video “L’immaginazione e l’opera. La trasmissione dei saperi nella cultura visuale” sono realizzati nell’ambito della seconda edizione di “PEDAGOGIE DELL’ESSENZIALE. Maestre e maestri d’Italia: Le storie, i progetti ed i sogni”, rassegna organizzata dall’Università degli studi di Messina e coordinata dalla prof.ssa Caterina Sindoni. L’esposizione virtuale, prodotta in collaborazione con la pagina facebook CostruireStorie. Una piazza per la public history e la casa editrice Il Grano, sviluppa e rielabora – sulle linee della lunga durata  – i molteplici  e variegati percorsi storici della trasmissione delle conoscenze, del saper fare, delle capacità di suggestionare e favorire le forme più vive e aperte dell’immaginazione, travalicando i contesti classici dell’insegnamento scolastico, e proiettandosi sul vissuto quotidiano, oltre le aule e gli splendidi palazzi, negli empori, per i mercati, gli studi, i laboratori. Un’idea di insegnamento recepito e rappresentato come arte, non solo come scienza: costruito sulla comparazione delle esperienze, sull’ibridazione dei comportamenti, sulle possibilità sviluppate nel tempo di intrecciare culture diverse, paradigmi, manualità, maniere di vita e di formazione esperite da maestre e maestri sui luoghi del lavoro, in giro per il pianeta, nelle forme dello scambio, degli incroci di civiltà, delle sensazioni e dei sentimenti attraverso cui è passata, e ancora dura, la passione tutta umana del sapere e della trasmissione della conoscenza.

La mostra documentaria dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria  testimonia l’istituzione della scuola pubblica, di rilevante importanza per l’evoluzione delle condizioni morali e culturali della popolazione calabrese.


La mostra è a cura di Maria Fortunata Minasi

La mostra virtuale della Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina dal titolo “Maestre e maestri nella storia d’Italia” è

a cura di Tommasa SIRAGUSA